TERAMO – L’esternalizzazione del servizio Adi (Assistenza domiciliare integrata), l’accorpamento di Oncologia, e le Terapie del Dolore sono stati i temi al centro della Commissione consilare sulla Sanità convocata dal presidente Claudio Di Bartolomeno per avere un confronto con i consiglieri d’opposizione e con il Tribunale del Malato sulle questioni che hanno animato il dibattito politico estivo. All’incontro hanno preso parte anche il direttore sanitario della Asl Camillo Antelli e il sindaco Maurizio Brucchi che hanno nuovamentr precisato che la valenza dipartimenale del reparto di Oncologia, come chiesto dalle forze di centrosinistra, non ha nulla a che vedere con l’assistenza ai malati che è proseguita regolarmente nel dipartimento di Medicina generale diretto da Dario Di Michele medico che, come puntualizzato da Di Bartolomeo, tra le sue qualifiche presenta anche una specializzazione in Oncologia ematica. "Il fenomeno dell’accorpamento è un problema secolare che si ripropone ogni anno dal 21 giugno al 21 settembre – ha dichiarato il presidente della Commissione -. Quest’anno si è strumentalizzato l’accorpamento minacciando le intenzioni di una chiusura che è stata sconfessata dalle stesse delibere adottate dall’azienda sanitaria". "Al di là delle polemiche – ha dichiarato ancora Di Bartolomeo – ciò che conta, come evidenziato dal sindaco Maurizio Brucchi, è il paziente. Importa che siano state fornite le risposte terapeutiche secondo i giusti protocolli. Questo è stato fatto, così come nessuna interruzione si è avuta nella somministrazione delle terapie antalgiche prescritte dal servizio di Terapia del Dolore. Le terapie, in ambito ospedaliero, sono state fornite nel reparto di Anestesia e Rianimazione, mentre in ambito territoriale ho seguito personalmente, in qualità di coordinatore aziendale del servizio, i casi che mi sono stati sottoposti". L’incontro odierno è servito inoltre a gettare acqua sul fuoco sulle perplessità che ha sollevato l’opposizione sull’esternalizzazione dell’assistenza domiciliare integrata. "Il personale attualmente in forza a questo servizio – ha spiegato Di Bartolomeo – è congestiano da richieste che spesso vanno esaudite col ricorso al lavoro straordinario di medici e infermieri che è diventato di prassi. Oltretutto – ha aconcluso Di Bartolomeo – i limiti che ci vengono imposti sul tetto di spesa non ci consentono di procedere con nuove assunzioni. Da qui l’esternalizzazione dell’Adi a una cooperatica che si è aggiudicata l’appalto tramite una regolare gara con un ribasso d’asta calcolato sulle spese del servizio sostenute dalla Asl, come precisato dal direttore sanitario Antelli, il personale nostro verrà ricoloccato in altri reparti in un’ottica di redistribuzione delle risorse, e il servizio domiciliare verrà garantito con la stessa professionalità da una cooperativa che svolge un servizio analogo a Castilenti dove c’è un’altra struttura residenziale".
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